Il pensiero positivo è una gran cavolata perché dovrebbe essere naturale pensare di una certa maniera. Un bel giorno però, qualcuno stufo di sentire le lagne e le lamentele delle persone, ha ben pensato di chiamare pensiero positivo l’opportunità di fare notare alla gente la qualità dei loro pensieri, dandogli allo stesso tempo, l’occasione di prenderne coscienza.

Eh si! Sono proprio i pensieri di ogni giorno su cui focalizziamo la lente della nostra coscienza, a dare la cadenza e il colore alle nostre giornate. Il pensiero positivo è una gran cavolata, si come no, è vero!

In molti si chiedono se il pensiero positivo funziona, tipo un rimedio miracolo, forse credono che si tratti di una pillola magica. Altri pensano che si tratti di negare le situazioni problematiche, di mentirsi, di far finta di niente, che tutto si risolverà da solo. Ovviamente hanno provato il “loro” metodo, che si è rilevato un fallimento, quindi, il pensiero positivo per loro è una gran cavolata.

Dopo anni di pensieri in deriva ( per la maggior parte negativi ) in molti pensano rivoluzionare la loro vita e il loro modo di pensare in qualche minuto, rimanendo delusi, certo.

Alcuni invece, e forse nei fai parte, sono frustrati dal fatto: che pensano non riuscire a pensare positivo, arrivando alla conclusione che il pensiero positivo è una gran cavolata. Invece no! Perché se ti rendi conto di avere pensieri negativi, vuol dire che in quel preciso momento hai la possibilità di cambiare la polarità del tuo pensiero. Il solo fatto di notare la qualità dei propri pensieri, testimonia il fatto che il pensatore è sulla strada giusta.

È un buon inizio notare che si pensa negativo e si può dire che si comincia da qui.

In meditazione, per esempio, lo scopo è di stare il più possibile nel momento presente concentrandosi sulla respirazione, tuttavia però, ci si ritrova spesso a correre dietro pensieri, è normale. Quando succede, si ritorna semplicemente a concentrarsi sulla respirazione, finché inevitabilmente, ci si ritroverà di nuovo a correre dietro un pensiero fino alla successiva presa di coscienza.

Il fatto che ci si ritrovi a correre dietro un pensiero nel mentre si medita, non compromette a fatto la meditazione, anzi. Dal momento che si accorge della deriva, semplicemente si torna nel qui e nell’ora. È questo lo scopo della meditazione, osservare il qui e ora.

La meditazione permette di osservare i pensieri che vanno e vengono senza pertanto lasciarsi portare a spasso da essi.

Dire che non si riesce a pensare positivo perché ci si accorge di avere pensieri negativi, è come dire che non si riesce a meditare perché si hanno pensieri. È tutta questione di pratica come qualsiasi cosa.

Ti ricordi la prima volta che hai guidato una macchina? Pretendevi il silenzio assoluto perché la tua concentrazione doveva essere al massimo. Dovevi lasciare gradualmente la frizione e con parsimonia gestire l’acceleratore allo stesso tempo, controllare la direzione, le due mani sul volante apprestandoti a imboccare la seconda, il tutto essendo al massimo della vigilanza. Ricordi?

Ora invece dopo anni che hai preso la patente, guidi la macchina senza pensarci. Puoi rispondere al telefono (anche se è VIETATO), ascoltare la musica mentre parli con il tuo passeggero. Non hai più bisogno di livelli altissimi di concentrazione perché è diventato una seconda natura.

Per il pensiero positivo è la stessa cosa. A forza di avere coscienza dei tuoi pensieri e di correggere il modo di vedere le cose, la mente assimilerà questo nuovo procedimento per farne una nuova abitudine.

Il pensiero positivo è una gran cavolata!

Il pensiero positivo o meglio avere un’attitudine positiva non significa che non ci saranno più problemi o ridere di quest’ultimi, ma bensì, di affrontarli con un tutt’altro stato d’animo, di guardarli con un altro prisma.

Immaginati trascinato in un fiume da una corrente molto forte. Il pensiero negativo equivale a nuotare contro corrente con tutte le tue forze, risolvi con molta fatica i tuoi problemi e alla fine sei esausto. L’attitudine positiva invece, è lasciarsi portare dalla corrente, accettarla, migliorare il punto di vista che si ha di una determinata situazione e risolverla senza fare tante storie.

L’attitudine positiva, non vuol dire girare le spalle ai problemi, ma bensì essere consci dei pensieri che si formano al proposito. Fissarci su pensieri negativi vuol dire dargli energia.

Il pensiero positivo è una gran cavolata!

La tua realtà riflette quello che rifletti.

Ogni occasione è buona per mettersi bastoni in mezzo alle ruote. A molti piace parlare di problemi personali con vicini, parenti, amici e chiunque abbia voglia di ascoltarli. Molto spesso si sentono paragoni a proposito di problemi personali con quelli di altrui, sotto intendo che sono molto più gravi, praticamente si fa a gara. Non è pensare negativo questo?

Il pugile che sale sul il ring per un incontro, sa benissimo che prenderà tre o quattro ganci che potrebbero metterlo al tapetto. Non ha la presunzione di vincere il combattimento senza neanche un graffio e questo anche se pensa positivo.

L’attitudine positiva è essere conscio dei pensieri che si hanno nel momento presente. Non sei i tuoi pensieri ma sei il pensatore, non lasciarti ingannare.

Il pensiero positivo è una gran cavolata
Nelson Mandela

“O vinco o imparo ma non perdo mai”.

Nelson Mandela.

Quanta attitudine positiva c’è dietro la citazione di Nelson Mandela?

Alla fine pensare positivo, o meglio, avere un attitudine positiva nei confronti della vita, dovrebbe essere del tutto naturale. Ecco perché dico che il pensiero positivo è una gran cavolata.

Vuoi migliorare la tua vita e viverla meglio? Devi prima volerlo nella tua mente, visualizzarlo nel più profondo di essa. Non puoi farlo mettendoti bastoni in mezzo alle ruote puntando del dito tutto quello che si muove.

Nella vita devi avere delle aspettative positive, e non si è capaci, allora s’impara a farlo, non prendiamoci per il cu…. ;-).

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Ci vediamo al prossimo articolo, a presto…